giovedì 22 febbraio 2018

Everythig Sucks vs My Mad Fat Diary: essere adolescenti negli anni 90 era una merda.

Ve lo avevo preannunciato in tempi non sospetti ben quattro anni fa e alla fine gli anni '90 si sono abbattuti su di noi con tutto il loro carico di rossetti color mattone, mutande Calvin Klein con mega elasticone a vista e addirittura la rivisitazione delle Buffalo creata da Balenciaga, vendute tipo a millemila euro, e finite sold out! 
(Ma com'è che nessuno ha ancora resuscitato Onyx e Phard mi chiedo?)

Ditemi voi se non sono un'espressione del maligno!


In questo clima nostalgico fatto di choker tattoo, velluto e ciniglia si posiziona la serie di Netflix Everything Sucks!

Ambientata nella cittadina di Boring in Oregon nel 1996, ad occhio e croce il mio primo anno di liceo, racconta le vicende adolescenziali di un gruppo di matricole che partecipa al progetto audiovisivi (tengono in piedi una sorta di tg del liceo) e gli studenti "fighi" che invece fanno parte del gruppo di teatro.
Gli intrecci, le amicizie e i primi amori fanno da sfondo alle vicende personali e familiari dei protagonisti.



Molto carina e scorrevvole la serie tratta temi importanti in maniera molto naturale. l'ho guardata con piacere soprattutto per l'effetto "vecchi tempi andati" e avrei voluto molti più episodi, ma... c'è un ma.

(SPOILER ALERT!)

E' tutto molto, troppo, edulcorato e assolutamente distante dalla realtà!

Esempio.
In quale universo parallelo un ragazzino al primo anno di liceo gira un video in cui lui è il protagonosta un pò sfigato dei video musicali cult nei '90s, in primis Ironic della mia amata Alanis Morisette,  per chiedere ad una del secondo anno di uscire, lo proietta in tutto il liceo e...
Non solo non viene preso per il culo fino all'eternità, ma ottiene anche un sì dalla suddetta che ai mie tempi si sarebbe come minimo sotterrata dalla vergogna!

E così via fino a temi più importanti che si srotolano e vanno via con semplicità senza un mezzo intoppo sino al finale.

Insomma gli anni '90 visti dagli americani del 2018 non mi convincono proprio fino in fondo.

Purtroppo in Italia è passata sottotono una serie britannica ambientata esattamente nel 1996 e in cui mi rivedo molto di più: si tratta di My Mad Fat Diary.


Uscita nel 2013 (mai da noi) in tre stagioni racconta la storia di Rae una ragazza di 16 anni, grassa, che è stata ricoverata per quattro mesi in un centro psichiatrico dopo aver tentato il suicido e deve reintegrarsi nel suo liceo.
Così le viene suggerito di tenere un diario con tutte le sue sensazioni e da lì parte la serie. 

Ok raccontata così sembra un drammone e invece non lo è affatto perchè Rae è simpatica e ironica e rappresenta perfettamente una adolescente alle prese con problemi reali: il sentirsi diversa in un corpo che non ti appartiene, la vergogna e no, non c'è nessun finale all'americana in cui la protagonista diventa uno splendido cigno con dimagrimenti e make over vari... perchè Rae crescendo capisce che si può andar bene anche così se si è brillanti e interessanti.

La serie è tratta dal libro (che purtroppo non ho letto) della vera Rae Earl che racconta la sua adolescenza.
A differenza della serie è ambientato negli anni 80, ma io ho adorato il modo in cui hanno ricreato la fine degli anni 90!
Rivedere il 1996 con occhi più "europei" è molto più vicino alla nostra realtà: su tutto la colonna musicale fantastica il britpop e la "guerra" tra chi ascoltava Oasis e chi i Blur.

Attorno a Rae si snodano le vicende di tutti gli amici attraverso cui vengono affrontati tutti i temi che ci hanno fatto arrovellare durante l'adolescenza con onestà e semplicità... perchè non so voi, ma per me che ero una Rae, essere adolescente negli anni '90 è stato una bella merda!



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